venerdì, aprile 26

si lascia indisturbato il cielo
non so l'utilita'
del persistere nostro
a intravedere
come sottolinguale goccia
senza effetto

martedì, aprile 23

il segno ha sempre qualcosa da dire

giovedì, aprile 18

qualche parola redenta
in questi primi passi nel nuovo mondo
la tengo stretta
che non abbia a scivolarmi
sui vicoli quotidiani

ogni giorno dico qualcosa
un apprendimento aerobico
senza livelli


nel migliore dei casi
la stasi
e' un suicidio lento

mercoledì, aprile 17

alla mia citta' agonizzante

arrivano i tagliatori di teste
solo erba e non si svetta più
gli alberi offesi prendono
a lesinare ossigeno
sapore e odore di ferro
la terra annusa l'urina dei gatti
che scalda quel poco
che niente dirà

martedì, aprile 16

te lo ricordi quel giro di do
secchi d'acqua sulle candele
ebeti fuori tempo
ti premevo le nocche della schiena
e si accendeva 
brivido in prestito
per il tempo del giro
quel semplice mangiare la mela
e dentro non trovarci i semi
solo appendici biancastre
così oggi i sentimenti
prima ci scrivi un libro
poi quel libro con sentimento "inside"
conteneva l'anima del commercio
ditemi
non amici
quanta neve nei piatti
condisce l'attesa
ho pronto un bicchiere rosso sangue
per brindare coi passeri sui fili

domenica, aprile 14

la poesia nasce
quando inizia a mancare l'aria
non è un prato di parole
è la terra che si rapprende
nella caverna provvisoria
/il mancare di appigli/

La poesia nasce
dove sono le gabbie
di fiati corti

venerdì, aprile 12

 
hai visto quant'acqua veniva giù
e dovevamo guardare di lato
le sciabole dei nostri padri
arrese sotto il nylon dei racconti
perché qui dove sto a respirare aria
al massimo si mima
e non lo si sa fare
 
loro avrebbero chiamato i pompieri
ma noi ai nidi
portiamo rispetto
sotto i draghi
e il foglio dell'ambasciata
diro'
 che non mi hanno ricevuta